Archivio Mensile: Marzo 2023
Mezzo secolo fa, agli inizi del 1973, pochi credevano nell’avvenire delle ferrovie. I più consideravano il treno un mezzo di trasporto superato e, quindi, destinato ad un lento ma ineluttabile declino. Anche coloro che difendevano le ragioni del trasporto su ferro – per esempio, l’ottimo giornalista Mario Righetti sulle pagine del Corriere della Sera – raccomandavano di puntare sullo sviluppo delle grandi direttrici nazionali ed internazionali, sfoltendo le linee locali additate tra le principali cause dell’ormai cronico disavanzo. Insomma, si puntava a salvare il salvabile.
Il raccordo con lo scalo aeroportuale – in continua crescita per numero di viaggiatori – in effetti è previsto: si tratta solo di stendere un breve raccordo su rotaia nelle campagne della Nurra. Arst, però, insiste per impiegare convogli tradizionali, per di più a idrogeno, giusto per fregiarsi di questa (dubbia) innovazione tecnologica, ma rinunciando al vantaggio di un servizio più frequente, altrettanto veloce (un tram-treno può viaggiare a 100km/h) e soprattutto capillare, potendo raggiungere senza rotture di carico il centro di Sassari (Emiciclo Garibaldi, dove arriva la breve tranvia attuale) e, in prospettiva, anche di Alghero (dove un treno tradizionale è improponibile). Ma questo significherebbe da
Intendiamoci, non è tutta colpa del sensazionalismo dei media, che su questi temi è sempre andato a nozze. Talvolta inducendo persino a salutari ripensamenti. Ricordo, in un afoso agosto del 1986, sempre il Corriere – probabilmente a corto di notizie – “sbattere in prima pagina” il caso di un capoluogo, Teramo, privo di treni la domenica. Era così da anni, nessuno pareva accorgersene, ma, anche grazie a quella denuncia, le FS si convinsero a rivitalizzare la tratta da Giulianova fino ad inserirla (pomposamente) nella cosiddetta “metropolitana d’Abruzzo”